Di cosa è fatta la speranza

Tu hai valore perche ci sei

Mercoledì 17 gennaio presso la Biblioteca “Stefano D’Arrigo”, sita nell’HUB di Comunità di Maregrosso, a partire dalle ore 14.30, lo scrittore Emmanuel Exitu presenterà, alle classi III^ B LES e III^ A LSU del Liceo E. Ainis di Messina, il suo ultimo romanzo dal titolo: “Di cosa è fatta la speranza”.

La proposta agli studenti del Liceo Ainis nasce come coinvolgimento in un percorso teso a far comprendere loro, attraverso Cicely Saunders, la protagonista del romanzo di Emmanuel Exitu, quanto importante sia trovare nella vita il proprio compito, scoprire i propri talenti usando tutte le opportunità disponibili, dallo studio ai PCTO. Cicely Saunders ha vissuto pienamente tutte le circostanze che la realtà le ha posto davanti, anche quelle dolorose, sino a scoprire di voler fare l’infermiera: “In quel momento cominciai ad essere finalmente felice”, affermò in un’intervista rilasciata a una tv inglese. Una volta scoperto il proprio talento, Cicely lavora su di esso, diventa assistente sociale e poi medico. Poi fa delle scoperte sulle cure del dolore e infine, nel 1967, apre il primo moderno hospice. La storia di Cicely ci fa capire come la scoperta dei propri talenti sia un bene anzitutto per sé stessi, ma diviene pure un bene per tutti di cui gode l’intera comunità. Tanto è vero che Cicely oggi viene ricordata come la madre delle cure palliative.

L’iniziativa rientra tra i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) che l’Associazione Hic et Nunc APS promuove con il progetto ONEOFF – Pezzi Unici e realizza nelle scuole di Messina.

Il “dono” di un bene confiscato

Cosa può esserci di più bello del ricevere un “dono”? E per giunta riceverlo nella settimana che conduce al Santo Natale? Oggi il Comune di Messina ha consegnato alla nostra associazione un bene confiscato alla mafia e per questo non possiamo che essere grati.

Il punto di forza del bene è che si trova ubicato in uno dei quartieri più popolati della città di Messina. Non a caso lo abbiamo scelto e su di esso abbiamo presentato un progetto per potenziare attività laboratoriali e azioni di accoglienza rivolte a giovani e famiglie.

Il bene diverrà un Punto ONEOFF. Obiettivo primario è dotare il territorio di un luogo e uno spazio, a vocazione inclusivo/formativa, dove giovani e adulti possano trovare opportunità di riattivazione sociale.

Continuate a seguirci!

L’urto del cuore

L’incontro di venerdì scorso è stato molto partecipato. Non ci aspettavamo una adesione così numerosa alla nostra proposta, segno evidente che il problema della “pace” è molto sentito dalle persone. È stato, inoltre, emozionante leggere il messaggio e la Benedizione apostolica che ci è giunta dal Santo Padre.

Venerdì, approfondendo il contenuto del libro di Papa Francesco: “Contro la guerra – Il coraggio di costruire la pace”, volutamente abbiamo scelto di non puntare su analisi geopolitiche (che riteniamo peraltro importanti e dirimenti in un’ottica di risoluzione del conflitto in Ucraina) o in riduttive prese di posizione per stabilire chi nel conflitto abbia ragione e chi torto (semmai si possa giungere a una risposta al riguardo!). Al contrario – attraverso gli interventi dei relatori, che ringraziamo profondamente, in quanto hanno saputo cogliere in modo chiaro le nostre intenzioni – abbiamo voluto e cercato un giudizio che fosse in grado di andare al fondo del problema pace-guerra che per noi è riconducibile a un problema prettamente educativo .

Se ci fosse un’educazione del popolo tutti starebbero megliososteneva don Luigi Giussani commentando i fatti di Nassiriya del 2003, dove 19 militari italiani persero la vita. In quella circostanza dolorosa don Giussani usò parole precise e chiare affermando: “Quanto canto popolare potrebbe risorgere, se una educazione del cuore della gente diventasse orizzonte di azione dell’Onu, invece che schermaglia di morte – favorita da quelli che dovrebbero farla tacere – tra musulmani ed eredi degli antichi popoli, ebrei o latini che siano. E questa sarebbe la vera ricchezza della vita di un popolo! Se ci fosse una educazione del popolo, tutti starebbero meglio. La paura o il disprezzo della Croce di Cristo non farà mai partecipare alla gioia di vivere all’interno di una festa popolare o di una espressione familiare”.

A quanto inutile vociare stiamo assistendo anche per ciò che riguarda la guerra tra Russi e Ucraini?

Con l’incontro di venerdì abbiamo tentato di sottrarci a tale vociare per unirci, timidamente, al “canto popolare” cui fa riferimento don Giussani, nella speranza che il piccolo seme gettato in terra produca frutti cui tutti possiamo goderne per raggiungere una pace del cuore in grado di costruire un mondo più umano e accogliente e dove nessuno si senta escluso o sotto minaccia.

La pace che Dio elargisce agli uomini attraverso Gesù, sostiene il Santo Padre nel suo libro, «è una pace che mette in movimento: non ti isola, ti mette in movimento, ti fa andare dagli altri, crea comunità, crea comunicazione. Quella del mondo è costosa, quella di Gesù è gratuita, è gratis, è un dono del Signore, la pace del Signore. È feconda ti porta sempre avanti». Siamo in cammino, come è emerso venerdì, un cammino rispetto al quale ognuno di noi esercita una responsabilità personale, ma che, allo stesso tempo, è un cammino difficile da compiere in solitudine. Per tale ragione riteniamo necessario ritornare a mettersi e a stare assieme approfondendo l’esperienza cristiana, fattore essenziale per costruire comunità che siano in grado di restituire senso e significato al vivere quotidiano.

Prendere sul serio l’invito del Papa ad “accompagnarlo nella profezia per la pace” ci sta aiutando ad approfondire un aspetto che negli ultimi tempi abbiamo un po’ sottovalutato, ovvero che stare assieme ha come orizzonte ultimo quello di aiutarsi a condividere il senso della vita. Tale dinamica rappresenta l’unica e vera modalità per generare comunità che aiutino a maturare la consapevolezza che “la paura o il disprezzo della Croce di Cristo non farà mai partecipare alla gioia di vivere all’interno di una festa popolare o di una espressione familiare”.

Su tale dimensione umana ed esperenziale noi ci siamo e continueremo a fare la nostra parte!

Contro la guerra

Il prossimo 24 febbraio ricorrerà il primo anno dell’inizio del conflitto in terra d’Ucraina, conflitto che vede contrapposti fratelli russi e ucraini in nome di interessi che nulla hanno a che vedere con il bene dell’uomo. Nonostante sia passato un anno da quando il frastuono delle armi ha preso il sopravvento sulla quotidianità di tanti nostri fratelli e nonostante sembra esserci oggi un assopimento delle coscienze seguito all’impatto emotivo iniziale, noi, con la nostra piccola associazione, continuiamo a sentire forte la ferita del conflitto.

Non vogliamo rassegnarci alla guerra e non vogliamo rassegnarci all’uso delle armi che arrecano solo distruzione e disperazione nei cuori delle persone. Attraverso il nostro lavoro, di associazione operante nell’ambito del Terzo settore, siamo impegnati a costruire piccoli pezzetti di pace quotidiana e vogliamo tener desto in noi, nei nostri amici e nelle persone che il buon Dio ci fa incontrare, la tensione a costruire la “profezia per la pace” come richiesto dal Santo Padre.

A partire da questo desiderio, giorno 24 febbraio p.v. terremo un incontro pubblico, in forma di dialogo e riflessione, sui temi contenuti nel Suo libro: “Contro la guerra – Il coraggio di costruire la pace”.

Vi aspettiamo!

Occhi diversi che aiutano a vedere la realtà!

La mini confraternita del 6-7-8 luglio a Messina

Può accadere, a volte, di concentrarsi troppo sui problemi da affrontare con la conseguenza di non riuscire più a vedere il potenziale che si ha tra le mani. Potenziale in termini di risorse umane, di beni materiali e relazionali. E se non si riesce a scorgere il valore di ciò con cui si ha a che fare tutti i giorni, figuriamoci se si riesce poi a trovare la giusta soluzione ai problemi!

Ecco perché, quando ciò avviene, sentiamo il bisogno di guardare le cose sotto una prospettiva diversa, magari aiutati da altri occhi. Occhi diversi che sono in grado di scoprire e scorgere le cose belle che abbiamo tra le mani e delle quali non ci rendiamo conto; occhi in grado di restituirci il giusto spunto per ritornare a osservare in modo vero ciò che siamo, quel che facciamo, i luoghi che abitiamo.

Spunti nuovi, scambi, contaminazioni, suggerimenti, nuove prospettive per aiutarci a valorizzare e dare la giusta cornice espressiva alla ricchezza che abbiamo tra le mani, assieme all’opportunità di raccontare e far vedere ciò su cui si lavora tutti i giorni, trovando anche il MODO adeguato per comunicarlo.

Raccontare l’opportunità avuta dai ragazzi del Progetto Sentieri Ponti Passerelle, del Polo di Messina, che hanno mostrato il loro lavoro con un orgoglio, una fierezza e un senso di gratificazione che non ci saremmo né aspettati, né immaginati… eppure è accaduto.

Raccontare l’opportunità di riscoprirsi e di “essere visti” nell’enorme tesoro e nell’enorme talento posseduto dalla sarte di OneOff CONCEPT𝗹𝗮𝗯.

Raccontare l’opportunità racchiusa nel ricco patrimonio che si trova tra le stradine della frazione di San Filippo Superiore dove la Cooperativa Casali Peloritani si fa promotrice del valore dell’apicoltura e produttrice di un ottimo miele, mentre l’Associazione Museo del Grano di San Filippo Superiore si fa custode di tradizioni e di memorie che non devono rimanere chiuse nel passato, bensì valorizzate nel presente, nel qui e ora.

Raccontare le opportunità generate dai progetti City’s Community e Just Meet. In particolare quest’ultimo che, in modo del tutto misterioso, ci ha portati sino a San Piero Patti dove abbiamo attivato uno sportello giovani, animato dalla nostra nuova amica Consuelo, e realizzato grazie alla disponibilità del Comune di San Piero Patti, del sindaco, Cinzia Marchello, e dell’ass. Gianluca Di Bella con i quali abbiamo trascorso una splendida serata durante la quale abbiamo dialogato di progetti presenti e futuri.

Raccontare le opportunità rese possibili dalla disponibilità della Fondazione di Comunità di Messina che non solo ci ha integrati nell’ambito del Distretto Sociale Evoluto, ma ci permette pure di partecipare a progetti e di godere dei suoi luoghi e dei suoi spazi.

Insomma, è di tutto questo ciò di cui abbiamo fatto esperienza la scorsa settimana. Ciò che ai nostri occhi appariva in modo confuso e senza un filo conduttore si è improvvisamente ricomposto come le tessere di un mosaico. Quanto accaduto settimana scorsa si è reso possibile grazie agli amici della Federazione dei Centri di Solidarietà e dell’APS Santa Caterina da Siena che hanno risposto alla nostra richiesta d’aiuto e sono venuti a trovarci a casa nostra.

Possiamo solo essere grati e ringraziare per aver avuto in prestito occhi di amici che con la loro pazienza e intelligenza ci hanno davvero aiutato a vedere meglio quel che siamo e facciamo usando del nostro lavoro.

La Bellezza all’Horcynus Festival 2021: quando la musica si fa racconto di una metamorfosi

È dedicato alla “Bellezza”, in arabo Jamal, l’Horcynus Festival di quest’anno, diviso in due sessioni, una estiva dal 19 Luglio al 5 Agosto, ed una autunnale. Un tema particolare per un anno particolare, si celebra il ventennale della Fondazione Horcynus Orca, si concludono i primi dieci anni di vita della Fondazione di Comunità di Messina e si festeggiano anche i dieci anni di attività dell’Associazione Hic et Nunc APS. La bellezza, infatti, è “capace di accelerare processi di metamorfosi, possibili e necessarie” dichiara il segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina Gaetano Giunta, che aggiunge: “Sempre di più, il Festival è il momento di incontro di veri e propri ‘nuclei di bellezza’, in relazione tra loro dentro un sistema euro-mediterraneo social-green coeso, innovativo, ricco di ‘bio-diversità’, aperto agli scambi di conoscenze e risorse, che le fondazioni messinesi e questo Festival accompagnano e promuovono”.

Tra i diversi e imperdibili appuntamenti proposti quest’anno all’interno del Festival, l’associazione Hic et Nunc ha contribuito all’organizzazione del concerto del musicista di fama internazionale Marcelo Cesena. Il pianista italo – brasiliano, da sempre impegnato e vicino alle iniziative del Terzo Settore, si esibirà nella sezione “Musica Nomade”, proponendo uno spettacolo musicale in programma alle ore 20.00 di sabato 31 Luglio.  Nella prima parte, il pianista, specializzato in colonne sonore, renderà omaggio al Maestro Morricone nel primo anniversario della sua scomparsa, eseguendo alcune delle sue più celebri composizioni. A seguire è previsto un intenso momento dedicato ad una serie di musiche ispirate alla visita dello stesso artista al quartiere di Fondo Saccà di Messina, oggetto delle attività di riqualificazione urbana previste dal progetto Capacity, nelle quali l’Associazione Hic et Nunc, in partnership con Fondazione di Comunità, è attivamente impegnata. Il pianista racconterà, attraverso le sue composizioni musicali, la metamorfosi realizzata nel quartiere attraverso dei percorsi laboratoriali organizzati anche dall’associazione, in collaborazione con “LavOroperAzione”. In particolare, l’artista avrà la possibilità di raccontare attraverso le sue note, l’esperienza vissuta da decine di famiglie precedentemente alloggiate nel quartiere con le quali Cesena avrà la possibilità di incontrarsi e che andranno a costituire il fil rouge attorno al quale ruoterà questa emozionante seconda parte dell’esibizione.