Il “dono” di un bene confiscato

Cosa può esserci di più bello del ricevere un “dono”? E per giunta riceverlo nella settimana che conduce al Santo Natale? Oggi il Comune di Messina ha consegnato alla nostra associazione un bene confiscato alla mafia e per questo non possiamo che essere grati.

Il punto di forza del bene è che si trova ubicato in uno dei quartieri più popolati della città di Messina. Non a caso lo abbiamo scelto e su di esso abbiamo presentato un progetto per potenziare attività laboratoriali e azioni di accoglienza rivolte a giovani e famiglie.

Il bene diverrà un Punto ONEOFF. Obiettivo primario è dotare il territorio di un luogo e uno spazio, a vocazione inclusivo/formativa, dove giovani e adulti possano trovare opportunità di riattivazione sociale.

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L’urto del cuore

L’incontro di venerdì scorso è stato molto partecipato. Non ci aspettavamo una adesione così numerosa alla nostra proposta, segno evidente che il problema della “pace” è molto sentito dalle persone. È stato, inoltre, emozionante leggere il messaggio e la Benedizione apostolica che ci è giunta dal Santo Padre.

Venerdì, approfondendo il contenuto del libro di Papa Francesco: “Contro la guerra – Il coraggio di costruire la pace”, volutamente abbiamo scelto di non puntare su analisi geopolitiche (che riteniamo peraltro importanti e dirimenti in un’ottica di risoluzione del conflitto in Ucraina) o in riduttive prese di posizione per stabilire chi nel conflitto abbia ragione e chi torto (semmai si possa giungere a una risposta al riguardo!). Al contrario – attraverso gli interventi dei relatori, che ringraziamo profondamente, in quanto hanno saputo cogliere in modo chiaro le nostre intenzioni – abbiamo voluto e cercato un giudizio che fosse in grado di andare al fondo del problema pace-guerra che per noi è riconducibile a un problema prettamente educativo .

Se ci fosse un’educazione del popolo tutti starebbero megliososteneva don Luigi Giussani commentando i fatti di Nassiriya del 2003, dove 19 militari italiani persero la vita. In quella circostanza dolorosa don Giussani usò parole precise e chiare affermando: “Quanto canto popolare potrebbe risorgere, se una educazione del cuore della gente diventasse orizzonte di azione dell’Onu, invece che schermaglia di morte – favorita da quelli che dovrebbero farla tacere – tra musulmani ed eredi degli antichi popoli, ebrei o latini che siano. E questa sarebbe la vera ricchezza della vita di un popolo! Se ci fosse una educazione del popolo, tutti starebbero meglio. La paura o il disprezzo della Croce di Cristo non farà mai partecipare alla gioia di vivere all’interno di una festa popolare o di una espressione familiare”.

A quanto inutile vociare stiamo assistendo anche per ciò che riguarda la guerra tra Russi e Ucraini?

Con l’incontro di venerdì abbiamo tentato di sottrarci a tale vociare per unirci, timidamente, al “canto popolare” cui fa riferimento don Giussani, nella speranza che il piccolo seme gettato in terra produca frutti cui tutti possiamo goderne per raggiungere una pace del cuore in grado di costruire un mondo più umano e accogliente e dove nessuno si senta escluso o sotto minaccia.

La pace che Dio elargisce agli uomini attraverso Gesù, sostiene il Santo Padre nel suo libro, «è una pace che mette in movimento: non ti isola, ti mette in movimento, ti fa andare dagli altri, crea comunità, crea comunicazione. Quella del mondo è costosa, quella di Gesù è gratuita, è gratis, è un dono del Signore, la pace del Signore. È feconda ti porta sempre avanti». Siamo in cammino, come è emerso venerdì, un cammino rispetto al quale ognuno di noi esercita una responsabilità personale, ma che, allo stesso tempo, è un cammino difficile da compiere in solitudine. Per tale ragione riteniamo necessario ritornare a mettersi e a stare assieme approfondendo l’esperienza cristiana, fattore essenziale per costruire comunità che siano in grado di restituire senso e significato al vivere quotidiano.

Prendere sul serio l’invito del Papa ad “accompagnarlo nella profezia per la pace” ci sta aiutando ad approfondire un aspetto che negli ultimi tempi abbiamo un po’ sottovalutato, ovvero che stare assieme ha come orizzonte ultimo quello di aiutarsi a condividere il senso della vita. Tale dinamica rappresenta l’unica e vera modalità per generare comunità che aiutino a maturare la consapevolezza che “la paura o il disprezzo della Croce di Cristo non farà mai partecipare alla gioia di vivere all’interno di una festa popolare o di una espressione familiare”.

Su tale dimensione umana ed esperenziale noi ci siamo e continueremo a fare la nostra parte!

Lavoro Messina: cambiare rotta è possibile!

Esprimiamo amaro stupore riguardo al preoccupante dato sull’occupazione a Messina, città nella quale si rileva solo il 35,1% di occupati. Un dato oltremodo allarmante rispetto al quale ci stupisce che il solo Segretario generale della Cisl, Nino Alibrandi, abbia avvertito l’urgenza di intervenire pubblicamente per stimolare, quanto meno, un dibattito su un problema non più rinviabile. Ci rammarica inoltre constatare come, pur trovandoci in piena campagna elettorale, il tema occupazione, così come altri importanti temi, non stiano trovando adeguato e qualificato spazio nelle argomentazioni dei vari partiti e questo è un fatto del quale prendere atto.

Dal punto di vista politico dunque l’unico tentativo di smuovere le acque sembra essere la Conferenza programmatica “Rilancia Messina” voluta e promossa dal Sindaco Federico Basile, rispetto alla quale però ci è parso doveroso intervenire, qualche settimana fa, per sottolineare come il ridisegno della città non possa prescindere da un coinvolgimento attivo del Terzo Settore: su questo punto noi di Hic et Nunc APS siamo pronti a dare il nostro contributo, così come abbiamo sempre fatto da un decennio a questa parte ormai.

Il dato Istat sull’occupazione a Messina non ci sorprende più di tanto, considerato che con la nostra associazione quotidianamente viviamo e condividiamo il disagio di un contesto territoriale, sociale ed economico cronicamente depresso che influisce e determina, a volte in modo pesante, la vita di giovani e meno giovani. Rilanciare Messina oggi significa dunque aver chiari i fattori che determinano i problemi; rilanciare Messina oggi significa aver consapevolezza che bisogna intervenire su più livelli e in modo sinergico tra i vari attori, perché il dato sull’occupazione non è un dato fine a se stesso e se non si interviene per tempo c’è il rischio che il prossimo anno dal 35,1% si passi al 40 e più per cento a causa della crisi energetica che si sta abbattendo sulle nostre teste.

La nostra esperienza ci dice che il problema occupazionale è strettamente collegato al problema educativo e formativo dei giovani, all’indebolimento delle tradizionali centrali educative e allo sfilacciamento delle famiglie. Educazione, formazione, famiglia e partecipazione alla vita sociale rappresentano questioni fondamentali che se non opportunamente e tempestivamente affrontate generano un altro dato drammatico dato per Messina, ovvero il numero dei NEET che in città interessa quasi il 45% dei giovani e ogni giovane NEET non opportunamente trattato è un giovane che finirà tra le fila dei disoccupati.

Tutte le nostra progettazioni ultimamente sono orientate ai giovani e all’affronto del fenomeno NEET, in quanto abbiamo maturato la consapevolezza che il problema occupazionale sia un problema strutturale che interessa anzitutto i giovani, i quali oggi hanno bisogno di incontrare adulti che li aiutino e sostengano, passo dopo passo, a costruire un progetto di vita che si poggi sulla fiducia e la speranza nel futuro.

L’esperienza maturata negli ultimi anni e i dati da noi elaborati ci dicono che cambiare rotta è possibile. Non è semplice, ma è possibile: è a partire da questa certezza che noi, attraverso la nostra associazione e le collaborazioni che nel tempo abbiamo costruito, intendiamo dare il nostro contributo per rilanciare Messina.

Rimaniamo operativamente in attesa.

“Rilancia Messina” e Terzo settore

Nota stampa

Nei giorni scorsi il neo Sindaco di Messina, dott. Federico Basile, ha presentato alla città i contenuti della Conferenza programmatica “Rilancia Messina”, uno strumento pensato per “discutere di una città che, con grandi sforzi, negli ultimi anni si è saputa tirare fuori da una situazione di grande difficoltà finanziaria, aggravata dall’emergenza pandemica, e che oggi ritiene di avere le carte in regola per ridisegnare il suo futuro. Se abbiamo ben compreso dunque con la Conferenza programmatica “Rilancia Messina” si vuole puntare l’attenzione sulla città, guardando non più al passato, bensì misurandosi con le sfide poste dalla realtà così da programmare e ridefinire “la Messina del prossimo futuro”.

Condividiamo le intenzioni del Sindaco e apprezziamo il metodo di lavoro da lui scelto per il “Rilancia Messina”, ovvero non calare dall’alto soluzioni pensate da pochi dentro il “palazzo”, ma aprirsi alla città e alle componenti economiche, culturali e civili chiedendo loro un contributo proattivo allo sviluppo di Messina.

Siamo tuttavia convinti che un processo ambizioso quale vuole essere la Conferenza programmatica “Rilancia Messina” non possa prescindere dal coinvolgimento attivo del Terzo settore che ha avuto ed ha un ruolo fondamentale e strategico riguardo il welfare e lo sviluppo della città. Il Terzo settore non può più essere considerato soggetto delegato alle sole emergenze, al contrario esso può dare un significativo contributo in termini di proposte, idee e innovazioni per la Messina del futuro.

Noi con il nostro ente intendiamo accettare la sfida lanciata dal Sindaco in modo costruttivo e proficuo per l’intera collettività, per tale motivo auspichiamo che la Conferenza programmatica “Rilancia Messina”, nelle prossime fasi, si ponga l’obiettivo di coinvolgere il Terzo settore dal quale, siamo certi, verranno fuori interessanti proposte per la Messina del futuro.

Il Covid non fermerà il nostro impegno per l’inclusione lavorativa delle donne!

Nel giorno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, ci piace ribadire il nostro impegno a favore dell’inclusione e dell’emancipazione delle donne anche in campo lavorativo. L’anno scorso l’AIF ha certificato questo nostro impegno assegnandoci il Premio Rossana Liotta per il CBAG lab, il laboratorio tessile dove alcune delle utenti della nostra associazione hanno avuto l’opportunità di acquisire competenze in ambito sartoriale. Impegno che sta continuando anche quest’anno, con tutte le difficoltà dovute al Covid, nell’ambito dell’iniziativa “I fili del tempo” realizzata in collaborazione con istituzione pubbliche e altri enti del terzo settore.
Proprio per l’impegno sostenuto a favore dell’inclusione di donne che vivono situazioni di disagio, avremmo preferito non dover apprendere i dati contenuti nel rapporto Svimez pubblicato oggi. Secondo tale rapporto la pandemia in tre mesi ha cancellato l’80 per cento dei posti lavoro occupati da donne conquistati fra il 2008 e il 2019. Ancor più  disastrosa  la situazione al Sud: nello stesso trimestre le donne che hanno perso il lavoro sono 171 mila, quasi il doppio dei posti di lavoro creati nel decennio precedente (89 mila).
Dinnanzi a tali dati non retrocediamo rispetto ai nostri intenti e al nostro impegno. Al contrario siamo consapevoli che dovremo impegnarci ancora più a fondo per tentare di ridurre un gap che non fa bene alle donne, non fa bene alle famiglie e può diventare un grande problema per tutta la società.

Carta famiglia anche con un solo figlio

Carta della Famiglia

Il Dl Cura Italia estende la Carta della Famiglia ai nuclei familiari con un solo figlio a carico fino ai 26 anni di età. La card consente l’accesso a sconti sull’acquisto di beni e la fruizione di servizi, anche attraverso riduzioni tariffarie. E’ possibile effettuare la richiesta della card solo on-line tramite il sito web: cartafamiglia.gov.it, ma è necessario che uno dei genitori disponga di credenziali Spid.

Gli esercenti pubblici o privati che aderiscono alla Carta della Famiglia hanno la possibilità di valorizzare la partecipazione all’iniziativa a scopi promozionali e pubblicitari. Sul sito è riportato l’elenco degli esercenti che offrono prodotti con lo sconto che deve essere pari almeno al 5 per cento del prezzo di vendita. Tutte le informazioni sulla Carta della Famiglia sono reperibili al link: cartafamiglia.gov.it.

Tutte le informazioni sulla Carta della Famiglia sono reperibili al link: cartafamiglia.gov.it.