A giugno abbiamo avviato il programma “ONEOFF – Pezzi Unici” per contrastare la povertà educativa e favorire l’inserimento lavorativo di giovani NEET. Il programma coinvolge scuole cittadine, realtà imprenditoriali e istituzionali con l’obiettivo di dare ai giovani e alle loro famiglie strumenti e opportunità per crescere, maturare e formarsi in modo personalizzato e quanto più aderente e rispettoso possibile delle proprie inclinazioni, interessi personali e talenti posseduti. Educazione e formazione adeguati sono il tassello fondamentale per invertire la rotta in tema di lavoro e di contenimento del fenomeno NEET.
Il progetto entra nel vivo grazie al sostegno economico da parte del Dipartimento delle è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dall’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali – Dipartimento regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali – Regione Siciliana ai sensi dell’Avviso pubblico per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza regionale promossi da Organizzazioni di Volontariato, Associazioni di Promozione Sociale e Fondazioni del terzo settore per la realizzazione di attività di interesse generale di cui all’art. 5 del Codice del Terzo settore – Accordi di programma 2020-2021.
Per saperne di più sul progetto “ONEOFF – Pezzi Unici” clicca qui.
Esprimiamo amaro stupore riguardo al preoccupante dato sull’occupazione a Messina, città nella quale si rileva solo il 35,1% di occupati. Un dato oltremodo allarmante rispetto al quale ci stupisce che il solo Segretario generale della Cisl, Nino Alibrandi, abbia avvertito l’urgenza di intervenire pubblicamente per stimolare, quanto meno, un dibattito su un problema non più rinviabile. Ci rammarica inoltre constatare come, pur trovandoci in piena campagna elettorale, il tema occupazione, così come altri importanti temi, non stiano trovando adeguato e qualificato spazio nelle argomentazioni dei vari partiti e questo è un fatto del quale prendere atto.
Il dato Istat sull’occupazione a Messina non ci sorprende più di tanto, considerato che con la nostra associazione quotidianamente viviamo e condividiamo il disagio di un contesto territoriale, sociale ed economico cronicamente depresso che influisce e determina, a volte in modo pesante, la vita di giovani e meno giovani. Rilanciare Messina oggi significa dunque aver chiari i fattori che determinano i problemi; rilanciare Messina oggi significa aver consapevolezza che bisogna intervenire su più livelli e in modo sinergico tra i vari attori, perché il dato sull’occupazione non è un dato fine a se stesso e se non si interviene per tempo c’è il rischio che il prossimo anno dal 35,1% si passi al 40 e più per cento a causa della crisi energetica che si sta abbattendo sulle nostre teste.
La nostra esperienza ci dice che il problema occupazionale è strettamente collegato al problema educativo e formativo dei giovani, all’indebolimento delle tradizionali centrali educative e allo sfilacciamento delle famiglie. Educazione, formazione, famiglia e partecipazione alla vita sociale rappresentano questioni fondamentali che se non opportunamente e tempestivamente affrontate generano un altro dato drammatico dato per Messina, ovvero il numero dei NEET che in città interessa quasi il 45% dei giovani e ogni giovane NEET non opportunamente trattato è un giovane che finirà tra le fila dei disoccupati.
Tutte le nostra progettazioni ultimamente sono orientate ai giovani e all’affronto del fenomeno NEET, in quanto abbiamo maturato la consapevolezza che il problema occupazionale sia un problema strutturale che interessa anzitutto i giovani, i quali oggi hanno bisogno di incontrare adulti che li aiutino e sostengano, passo dopo passo, a costruire un progetto di vita che si poggi sulla fiducia e la speranza nel futuro.
L’esperienza maturata negli ultimi anni e i dati da noi elaborati ci dicono che cambiare rotta è possibile. Non è semplice, ma è possibile: è a partire da questa certezza che noi, attraverso la nostra associazione e le collaborazioni che nel tempo abbiamo costruito, intendiamo dare il nostro contributo per rilanciare Messina.
Non è un caso che l’Associazione Hic et Nunc APS di Messina abbia deciso di presentare al pubblico il suo laboratorio di sartoria sociale (tutto al femminile, tra l’altro) OneOff Conceptlab proprio nel giorno che celebra la donna.
Il laboratorio, avviato a marzo
2019 e già vincitore del premio “Rossana Liotta” conferito dall’AIF
(Associazione Italiana Formatori), l’8 marzo festeggia infatti il suo terzo
compleanno e rilancia per il futuro.
OneOff Conceptlab nasce come risposta ad un bisogno sociale particolarmente evidente qui a Messina: la necessità di azioni concrete di inserimento e reinserimento lavorativo dedicate alle donne.
Donne inoccupate ma tenaci,
resilienti e soprattutto talentuose, che hanno trovato nel nostro laboratorio
di sartoria uno spazio in cui esprimere il loro potenziale supportate dalla competenza di Rosaria, una
giovane sarta che è un vulcano di idee.
Creare opportunità concrete per valorizzare e rafforzare le competenze che questo straordinario gruppo di sarte in erba ha dimostrato di possedere e, insieme, favorire l’empowermentfemminile attraverso lo strumento dell’artigianato di qualità e della sostenibilità ambientale: ecco cosa fa OneOff Conceptlab
Ogni capo è pensato e realizzato a mano, ciascuno di essi è un pezzo unico. I materiali sono riciclati, donati da aziende del settore che hanno così scelto di sostenere il nostro progetto e con esso una moda etica, sostenibile e inclusiva.
E finalmente, dopo un lungo
periodo di preparazione, le nostre creazioni così come i volti soddisfatti e
fieri delle nostre artigiane sono pronti per essere presentate al pubblico.
L’appuntamento è alle 16.00 di martedì 8 marzo presso Forte Petrazza (località Camaro Superiore), tra le altre cose anche sede della nostra Associazione e delle sue attività.
In sordina abbiamo lavorato tanto anche durante il periodo natalizio per riprendere le fila del lavoro finora fatto e capire quali obiettivi proporci e raggiungere per l’anno nuovo. Di lavoro ce n’è tantissimo e non vediamo l’ora di rimboccarci le maniche per realizzare tantissime iniziative belle ed interessanti! Nel frattempo, tanto per cominciare bene, anzi benissimo, oggi abbiamo anche fatto incontri e colloqui per delle possibili nuove collaborazioni!
Noi siamo carichissimi ed entusiasti all’idea di iniziare un
nuovo anno sempre con entusiasmo e buona volontà!
Anche se a dire il vero c’è una cosa per cui manca la voglia: rimetterci a dieta!
Avete presente il pallone Super Santos 🏀? Quello da basket che all’occorrenza diventava anche pallone da calcio o da pallavolo e che ti salvava i pomeriggi noiosissimi in spiaggia o in montagna in compagnia degli amici?
Ecco, la nostra Santina è proprio così: corre sempre da una parte all’altra, si butta a fare tutto segnando in porta, la sua schiettezza è come un buon servizio di pallavolo che ti permette di aggiustare il tiro e sagnare il punto🏆!
Ci salva con la sua allegria, con le sue fantastiche idee e la sua irrefrenabile voglia di fare…
Ieri la nostra Super SantinaS 🦸♀️ ha concluso il suo tirocinio presso la nostra Associazione e ciò che sembrava una fine, un punto d’arrivo si è invece trasformata in una nuova avventura: rimarrà ancora a lavorare con noi 🤝! E per questa opportunità, dal canto nostro, non possiamo che ringraziare la Caritas diocesana per l’insostituibile e prezioso supporto.
Perché noi senza la nostra Super SantinaS dove potremmo mai andare?
Qualcosa comunque si muove, anche alle nostre latitudini. Si tratta di piccoli ma importanti passi che segnano, però, un cambio di rotta. Dinamiche e realtà sociali si muovono sul territorio siciliano: si pensi alla Fondazione di Comunità di Messina, con i suoi progetti educativi e di inclusione su vari livelli o ai CRU Unipol che stanno mettendo in atto azioni per dare centralità nelle scelte politiche alla condizione di vita delle donne in tutte le sue dimensioni, economica, sociale, lavorativa e culturale.
Dal canto nostro, già lo scorso anno, proprio perché colpiti dai dati del Rapporto Svimez, abbiamo ribadito il nostro proposito di favorire e sviluppare iniziative per l’inclusione lavorativa delle donne. Da qualche settimana abbiamo riattivato il laboratorio di sartoria, nato lo scorso anno all’interno delle spesse mura di Forte Petrazza, che è stato oggetto di premi, riconoscimenti, articoli e progetti. Il laboratorio si inserisce tra le silenziose ma preziose risposte di un meridione che non si arrende, che crede, che lotta ancora per raggiungere un’effettiva e non più zoppicante inclusione sociale ed emancipazione delle persone e delle donne anche in campo lavorativo. Della delicata ed intricata situazione vissuta da moltissime donne qui nel sud Italia ne siamo sempre stati al corrente: abbiamo visto e toccato, in parte, toccato con le nostre mani quella specie di tenaglia che frena una più egualitaria crescita ed emancipazione lavorativa delle donne. Per questo, superata l’angosciante situazione Covid, ci siamo rimessi in moto, perché la crisi lavoro è sempre attuale, nel male di una crisi impiegatizia e d’investimento sulla forza lavoro femminile e nel bene di realtà nostrane che non si vogliono permettere di “fare spallucce”.
Il laboratorio sartoriale di Hic et Nunc APS, grazie all’aiuto e all’assistenza dalle abili mani di Melania Salpietro, esperta in moda e cucito, ha cominciato a realizzare i primi prodotti artigianali, come un simpatico portatabacco e la Green Bag; mentre con il supporto di Giulia D’Arrigo (Euphoria s.r.l.) si sta lavorando su un altro modello di borsa. Il laboratorio sta coagulando attorno a sé importanti sinergie con aziende quali Euphoria s.r.l., la cui titolare si è pienamente coinvolta nel progetto, e Soadi s.a.s. che dona i sacchi di juta, mentre volontarie di altre associazioni si stanno aggregando per dare un supporto, forti delle loro competenze in materia di cucito.
Il nostro obiettivo è quello di far diventare il laboratorio un patrimonio di tutta la comunità, una comunità che all’unisono sostiene un gruppo di donne dalle storie diverse, ma dallo spirito forte, di chi vuole provare, di chi vuole avere una rivincita… hanno gli occhi di chi vuole un’altra chance, di chi vorrebbe imparare, apprendere, di chi non vuole smettere di credere, di sognare, di chi vuole costruire.
Ragionando assieme ad alcuni amici sul nostro lavoro e sul momento di grande incertezza con il quale ci apprestiamo a chiudere il 2020 abbiamo cercato di individuare alcuni spunti utili a iniziare con fiducia e speranza il nuovo anno. Riflettendo su lavoro, progetti, studio, salute, sviluppo economico, rapporti e vita sociale, tutti aspetti che paiono irrimediabilmente compromessi dalla pandemia, ci siamo chiesti:
da dove e da cosa è possibile ripartire?
Continuando a vivere e a guardare con attenzione ciò
che accade nella realtà, ci siamo imbattuti in alcune persone, alcune voci e storie che stanno
affrontando con un metodo interessante le circostanze quotidiane segnate dall’emergenza
sanitaria. Un metodo ragionevole che riteniamo adeguato alle sfide
dei nostri giorni poiché non riduce i desidericoltivati da ognuno di noi nel proprio cuore e
non scarica sul contesto e sugli altri i problemi. Si tratta di un metodo che spinge a guardare e a
gustare tutti gli aspetti delle realtà con gioia ed intelligenza e a
generare nuove opportunità per sé e
per gli altri.
Un senso di gratitudine ci ha colti
mentre ragionavamo sugli aspetti appena descritti, giungendo a immaginare e a pensare
il 2021 come untempo da vivere e un tempo da amare (Time
to live, Time to love). A poche ore dall’inizio del nuovo anno cosa
il futuro ci riservi non possiamo saperlo, di sicuro però siamo curiosi di
scoprirlo cammin facendo e questa
curiosità, che è poi anche speranza di trovare le risposte a tanti nostri desideri,
vogliamo condividerla con tutte le persone, soprattutto i giovani, che abbiamo
incontrato nel corso del 2020.
Per condividere le riflessioni fatte in
quest’ultimo scorcio di anno e per aiutarci ad affrontare e vivere da
protagonisti il 2021, martedì 5 gennaio 2021 a partire dalle ore 11.00 incontreremo,
tramite Google meet, il pianista compositore
Marcelo Cesena che ci
aiuterà, grazie all’ascolto di alcuni brani musicali e ad altri spunti
culturali, a comprendere quale è la posta in gioco per tutti noi nella sfida di
un tempo che dobbiamo imparare ad affrontare in modo costruttivo e utile per sé
e per tutte le persone che vivono attorno a noi.
Vi aspettiamo tutti nessuno escluso!
Per motivi organizzativi e per rilasciare un attestato
ai partecipanti chiediamo soltanto di comunicare la propria partecipazione all’evento
inviando una mail a hicetnunc.messina@gmail.com o un whatsapp al numero 393 9781931 indicando
nome, cognome, età e numero di cellulare entro il 4 gennaio alle ore 13:00.
Tanti auguri di una buona fine e di un buon inizio
anno!
Nel giorno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, ci piace ribadire il nostro impegno a favore dell’inclusione e dell’emancipazione delle donne anche in campo lavorativo. L’anno scorso l’AIF ha certificato questo nostro impegno assegnandoci il Premio Rossana Liotta per il CBAGlab, il laboratorio tessile dove alcune delle utenti della nostra associazione hanno avuto l’opportunità di acquisire competenze in ambito sartoriale. Impegno che sta continuando anche quest’anno, con tutte le difficoltà dovute al Covid, nell’ambito dell’iniziativa “I fili del tempo” realizzata in collaborazione con istituzione pubbliche e altri enti del terzo settore. Proprio per l’impegno sostenuto a favore dell’inclusione di donne che vivono situazioni di disagio, avremmo preferito non dover apprendere i dati contenuti nel rapporto Svimez pubblicato oggi. Secondo tale rapporto la pandemia in tre mesi ha cancellato l’80 per cento dei posti lavoro occupati da donne conquistati fra il 2008 e il 2019. Ancor più disastrosa la situazione al Sud: nello stesso trimestre le donne che hanno perso il lavoro sono 171 mila, quasi il doppio dei posti di lavoro creati nel decennio precedente (89 mila). Dinnanzi a tali dati non retrocediamo rispetto ai nostri intenti e al nostro impegno. Al contrario siamo consapevoli che dovremo impegnarci ancora più a fondo per tentare di ridurre un gap che non fa bene alle donne, non fa bene alle famiglie e può diventare un grande problema per tutta la società.
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