Il “dono” di un bene confiscato

Cosa può esserci di più bello del ricevere un “dono”? E per giunta riceverlo nella settimana che conduce al Santo Natale? Oggi il Comune di Messina ha consegnato alla nostra associazione un bene confiscato alla mafia e per questo non possiamo che essere grati.

Il punto di forza del bene è che si trova ubicato in uno dei quartieri più popolati della città di Messina. Non a caso lo abbiamo scelto e su di esso abbiamo presentato un progetto per potenziare attività laboratoriali e azioni di accoglienza rivolte a giovani e famiglie.

Il bene diverrà un Punto ONEOFF. Obiettivo primario è dotare il territorio di un luogo e uno spazio, a vocazione inclusivo/formativa, dove giovani e adulti possano trovare opportunità di riattivazione sociale.

Continuate a seguirci!

Progetto ONEOFF – Pezzi Unici

A giugno abbiamo avviato il programma “ONEOFF – Pezzi Unici” per contrastare la povertà educativa e favorire l’inserimento lavorativo di giovani NEET. Il programma coinvolge scuole cittadine, realtà imprenditoriali e istituzionali con l’obiettivo di dare ai giovani e alle loro famiglie strumenti e opportunità per crescere, maturare e formarsi in modo personalizzato e quanto più aderente e rispettoso possibile delle proprie inclinazioni, interessi personali e talenti posseduti. Educazione e formazione adeguati sono il tassello fondamentale per invertire la rotta in tema di lavoro e di contenimento del fenomeno NEET.

Il progetto entra nel vivo grazie al sostegno economico da parte del Dipartimento delle è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dall’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali – Dipartimento regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali – Regione Siciliana ai sensi dell’Avviso pubblico per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza regionale promossi da Organizzazioni di Volontariato, Associazioni di Promozione Sociale e Fondazioni del terzo settore per la realizzazione di attività di interesse generale di cui all’art. 5 del Codice del Terzo settore – Accordi di programma 2020-2021.

Per saperne di più sul progetto “ONEOFF – Pezzi Unici” clicca qui.

L’urto del cuore

L’incontro di venerdì scorso è stato molto partecipato. Non ci aspettavamo una adesione così numerosa alla nostra proposta, segno evidente che il problema della “pace” è molto sentito dalle persone. È stato, inoltre, emozionante leggere il messaggio e la Benedizione apostolica che ci è giunta dal Santo Padre.

Venerdì, approfondendo il contenuto del libro di Papa Francesco: “Contro la guerra – Il coraggio di costruire la pace”, volutamente abbiamo scelto di non puntare su analisi geopolitiche (che riteniamo peraltro importanti e dirimenti in un’ottica di risoluzione del conflitto in Ucraina) o in riduttive prese di posizione per stabilire chi nel conflitto abbia ragione e chi torto (semmai si possa giungere a una risposta al riguardo!). Al contrario – attraverso gli interventi dei relatori, che ringraziamo profondamente, in quanto hanno saputo cogliere in modo chiaro le nostre intenzioni – abbiamo voluto e cercato un giudizio che fosse in grado di andare al fondo del problema pace-guerra che per noi è riconducibile a un problema prettamente educativo .

Se ci fosse un’educazione del popolo tutti starebbero megliososteneva don Luigi Giussani commentando i fatti di Nassiriya del 2003, dove 19 militari italiani persero la vita. In quella circostanza dolorosa don Giussani usò parole precise e chiare affermando: “Quanto canto popolare potrebbe risorgere, se una educazione del cuore della gente diventasse orizzonte di azione dell’Onu, invece che schermaglia di morte – favorita da quelli che dovrebbero farla tacere – tra musulmani ed eredi degli antichi popoli, ebrei o latini che siano. E questa sarebbe la vera ricchezza della vita di un popolo! Se ci fosse una educazione del popolo, tutti starebbero meglio. La paura o il disprezzo della Croce di Cristo non farà mai partecipare alla gioia di vivere all’interno di una festa popolare o di una espressione familiare”.

A quanto inutile vociare stiamo assistendo anche per ciò che riguarda la guerra tra Russi e Ucraini?

Con l’incontro di venerdì abbiamo tentato di sottrarci a tale vociare per unirci, timidamente, al “canto popolare” cui fa riferimento don Giussani, nella speranza che il piccolo seme gettato in terra produca frutti cui tutti possiamo goderne per raggiungere una pace del cuore in grado di costruire un mondo più umano e accogliente e dove nessuno si senta escluso o sotto minaccia.

La pace che Dio elargisce agli uomini attraverso Gesù, sostiene il Santo Padre nel suo libro, «è una pace che mette in movimento: non ti isola, ti mette in movimento, ti fa andare dagli altri, crea comunità, crea comunicazione. Quella del mondo è costosa, quella di Gesù è gratuita, è gratis, è un dono del Signore, la pace del Signore. È feconda ti porta sempre avanti». Siamo in cammino, come è emerso venerdì, un cammino rispetto al quale ognuno di noi esercita una responsabilità personale, ma che, allo stesso tempo, è un cammino difficile da compiere in solitudine. Per tale ragione riteniamo necessario ritornare a mettersi e a stare assieme approfondendo l’esperienza cristiana, fattore essenziale per costruire comunità che siano in grado di restituire senso e significato al vivere quotidiano.

Prendere sul serio l’invito del Papa ad “accompagnarlo nella profezia per la pace” ci sta aiutando ad approfondire un aspetto che negli ultimi tempi abbiamo un po’ sottovalutato, ovvero che stare assieme ha come orizzonte ultimo quello di aiutarsi a condividere il senso della vita. Tale dinamica rappresenta l’unica e vera modalità per generare comunità che aiutino a maturare la consapevolezza che “la paura o il disprezzo della Croce di Cristo non farà mai partecipare alla gioia di vivere all’interno di una festa popolare o di una espressione familiare”.

Su tale dimensione umana ed esperenziale noi ci siamo e continueremo a fare la nostra parte!

Lavoro Messina: cambiare rotta è possibile!

Esprimiamo amaro stupore riguardo al preoccupante dato sull’occupazione a Messina, città nella quale si rileva solo il 35,1% di occupati. Un dato oltremodo allarmante rispetto al quale ci stupisce che il solo Segretario generale della Cisl, Nino Alibrandi, abbia avvertito l’urgenza di intervenire pubblicamente per stimolare, quanto meno, un dibattito su un problema non più rinviabile. Ci rammarica inoltre constatare come, pur trovandoci in piena campagna elettorale, il tema occupazione, così come altri importanti temi, non stiano trovando adeguato e qualificato spazio nelle argomentazioni dei vari partiti e questo è un fatto del quale prendere atto.

Dal punto di vista politico dunque l’unico tentativo di smuovere le acque sembra essere la Conferenza programmatica “Rilancia Messina” voluta e promossa dal Sindaco Federico Basile, rispetto alla quale però ci è parso doveroso intervenire, qualche settimana fa, per sottolineare come il ridisegno della città non possa prescindere da un coinvolgimento attivo del Terzo Settore: su questo punto noi di Hic et Nunc APS siamo pronti a dare il nostro contributo, così come abbiamo sempre fatto da un decennio a questa parte ormai.

Il dato Istat sull’occupazione a Messina non ci sorprende più di tanto, considerato che con la nostra associazione quotidianamente viviamo e condividiamo il disagio di un contesto territoriale, sociale ed economico cronicamente depresso che influisce e determina, a volte in modo pesante, la vita di giovani e meno giovani. Rilanciare Messina oggi significa dunque aver chiari i fattori che determinano i problemi; rilanciare Messina oggi significa aver consapevolezza che bisogna intervenire su più livelli e in modo sinergico tra i vari attori, perché il dato sull’occupazione non è un dato fine a se stesso e se non si interviene per tempo c’è il rischio che il prossimo anno dal 35,1% si passi al 40 e più per cento a causa della crisi energetica che si sta abbattendo sulle nostre teste.

La nostra esperienza ci dice che il problema occupazionale è strettamente collegato al problema educativo e formativo dei giovani, all’indebolimento delle tradizionali centrali educative e allo sfilacciamento delle famiglie. Educazione, formazione, famiglia e partecipazione alla vita sociale rappresentano questioni fondamentali che se non opportunamente e tempestivamente affrontate generano un altro dato drammatico dato per Messina, ovvero il numero dei NEET che in città interessa quasi il 45% dei giovani e ogni giovane NEET non opportunamente trattato è un giovane che finirà tra le fila dei disoccupati.

Tutte le nostra progettazioni ultimamente sono orientate ai giovani e all’affronto del fenomeno NEET, in quanto abbiamo maturato la consapevolezza che il problema occupazionale sia un problema strutturale che interessa anzitutto i giovani, i quali oggi hanno bisogno di incontrare adulti che li aiutino e sostengano, passo dopo passo, a costruire un progetto di vita che si poggi sulla fiducia e la speranza nel futuro.

L’esperienza maturata negli ultimi anni e i dati da noi elaborati ci dicono che cambiare rotta è possibile. Non è semplice, ma è possibile: è a partire da questa certezza che noi, attraverso la nostra associazione e le collaborazioni che nel tempo abbiamo costruito, intendiamo dare il nostro contributo per rilanciare Messina.

Rimaniamo operativamente in attesa.

“Rilancia Messina” e Terzo settore

Nota stampa

Nei giorni scorsi il neo Sindaco di Messina, dott. Federico Basile, ha presentato alla città i contenuti della Conferenza programmatica “Rilancia Messina”, uno strumento pensato per “discutere di una città che, con grandi sforzi, negli ultimi anni si è saputa tirare fuori da una situazione di grande difficoltà finanziaria, aggravata dall’emergenza pandemica, e che oggi ritiene di avere le carte in regola per ridisegnare il suo futuro. Se abbiamo ben compreso dunque con la Conferenza programmatica “Rilancia Messina” si vuole puntare l’attenzione sulla città, guardando non più al passato, bensì misurandosi con le sfide poste dalla realtà così da programmare e ridefinire “la Messina del prossimo futuro”.

Condividiamo le intenzioni del Sindaco e apprezziamo il metodo di lavoro da lui scelto per il “Rilancia Messina”, ovvero non calare dall’alto soluzioni pensate da pochi dentro il “palazzo”, ma aprirsi alla città e alle componenti economiche, culturali e civili chiedendo loro un contributo proattivo allo sviluppo di Messina.

Siamo tuttavia convinti che un processo ambizioso quale vuole essere la Conferenza programmatica “Rilancia Messina” non possa prescindere dal coinvolgimento attivo del Terzo settore che ha avuto ed ha un ruolo fondamentale e strategico riguardo il welfare e lo sviluppo della città. Il Terzo settore non può più essere considerato soggetto delegato alle sole emergenze, al contrario esso può dare un significativo contributo in termini di proposte, idee e innovazioni per la Messina del futuro.

Noi con il nostro ente intendiamo accettare la sfida lanciata dal Sindaco in modo costruttivo e proficuo per l’intera collettività, per tale motivo auspichiamo che la Conferenza programmatica “Rilancia Messina”, nelle prossime fasi, si ponga l’obiettivo di coinvolgere il Terzo settore dal quale, siamo certi, verranno fuori interessanti proposte per la Messina del futuro.

Occhi diversi che aiutano a vedere la realtà!

La mini confraternita del 6-7-8 luglio a Messina

Può accadere, a volte, di concentrarsi troppo sui problemi da affrontare con la conseguenza di non riuscire più a vedere il potenziale che si ha tra le mani. Potenziale in termini di risorse umane, di beni materiali e relazionali. E se non si riesce a scorgere il valore di ciò con cui si ha a che fare tutti i giorni, figuriamoci se si riesce poi a trovare la giusta soluzione ai problemi!

Ecco perché, quando ciò avviene, sentiamo il bisogno di guardare le cose sotto una prospettiva diversa, magari aiutati da altri occhi. Occhi diversi che sono in grado di scoprire e scorgere le cose belle che abbiamo tra le mani e delle quali non ci rendiamo conto; occhi in grado di restituirci il giusto spunto per ritornare a osservare in modo vero ciò che siamo, quel che facciamo, i luoghi che abitiamo.

Spunti nuovi, scambi, contaminazioni, suggerimenti, nuove prospettive per aiutarci a valorizzare e dare la giusta cornice espressiva alla ricchezza che abbiamo tra le mani, assieme all’opportunità di raccontare e far vedere ciò su cui si lavora tutti i giorni, trovando anche il MODO adeguato per comunicarlo.

Raccontare l’opportunità avuta dai ragazzi del Progetto Sentieri Ponti Passerelle, del Polo di Messina, che hanno mostrato il loro lavoro con un orgoglio, una fierezza e un senso di gratificazione che non ci saremmo né aspettati, né immaginati… eppure è accaduto.

Raccontare l’opportunità di riscoprirsi e di “essere visti” nell’enorme tesoro e nell’enorme talento posseduto dalla sarte di OneOff CONCEPT𝗹𝗮𝗯.

Raccontare l’opportunità racchiusa nel ricco patrimonio che si trova tra le stradine della frazione di San Filippo Superiore dove la Cooperativa Casali Peloritani si fa promotrice del valore dell’apicoltura e produttrice di un ottimo miele, mentre l’Associazione Museo del Grano di San Filippo Superiore si fa custode di tradizioni e di memorie che non devono rimanere chiuse nel passato, bensì valorizzate nel presente, nel qui e ora.

Raccontare le opportunità generate dai progetti City’s Community e Just Meet. In particolare quest’ultimo che, in modo del tutto misterioso, ci ha portati sino a San Piero Patti dove abbiamo attivato uno sportello giovani, animato dalla nostra nuova amica Consuelo, e realizzato grazie alla disponibilità del Comune di San Piero Patti, del sindaco, Cinzia Marchello, e dell’ass. Gianluca Di Bella con i quali abbiamo trascorso una splendida serata durante la quale abbiamo dialogato di progetti presenti e futuri.

Raccontare le opportunità rese possibili dalla disponibilità della Fondazione di Comunità di Messina che non solo ci ha integrati nell’ambito del Distretto Sociale Evoluto, ma ci permette pure di partecipare a progetti e di godere dei suoi luoghi e dei suoi spazi.

Insomma, è di tutto questo ciò di cui abbiamo fatto esperienza la scorsa settimana. Ciò che ai nostri occhi appariva in modo confuso e senza un filo conduttore si è improvvisamente ricomposto come le tessere di un mosaico. Quanto accaduto settimana scorsa si è reso possibile grazie agli amici della Federazione dei Centri di Solidarietà e dell’APS Santa Caterina da Siena che hanno risposto alla nostra richiesta d’aiuto e sono venuti a trovarci a casa nostra.

Possiamo solo essere grati e ringraziare per aver avuto in prestito occhi di amici che con la loro pazienza e intelligenza ci hanno davvero aiutato a vedere meglio quel che siamo e facciamo usando del nostro lavoro.

Un passo avanti con Se_Po_Pass

Uno degli 83 passi che l’Impresa Sociale Con i Bambini intende realizzare per contrastare la povertà educativa nel nostro paese è il progetto Se_Po_Pass. Sentieri ponti e passarelle per il diritto alla crescita e allo studio. Il progetto, coordinato dall’Associazione Quartieri Spagnoli Onlus, si dipanerà su tre aree molto fragili del Sud Italia: Napoli, Reggio Calabria e Messina. Con i partners del polo messinese abbiamo dato avvio alle attività propedeutiche che condurranno alla selezione di 75 NEET(25 NEET per ognuno dei tre territori coinvolti), i quali avranno la possibilità di compiere un percorso educativo e scolastico nuovo rispetto al normale corso di studi di scuola superiore.

Con l’iniziativa Se_Po_Pass, nelle tre città polo, verrà modellizzato un prototipo di biennio scolastico alternativo al classico corso di studi. Rivolto a giovani a rischio drop out, tra i 16 e i 18 anni, il progetto Se_Po_Pass consentirà ai giovani coinvolti di vivere un’esperienza utile a ritrovare fiducia in se stessi, a superare la stigmatizzazione, a maturare abilità relazionali e sociali, a sviluppare competenze trasversali di base e a ritornare ad aspirare una vita tesa a costruire il bene incontrando il mondo fuori da sé, superando copioni esistenziali e trappole di esclusione.

Curando basilari literacy in laboratori su corpo, cibo, mare e terra i ragazzi rifletteranno su gioco, regole, progetti, equilibrio, sfida, elaborazione dell’insuccesso, benessere e realizzeranno produzioni laboratoriali specifiche. Saranno inoltre tematizzate competenze di base attorno ai concetti di misura, racconto e spiegazione. Se_Po_Pass si pone dunque come azione pilota di modellizzazione di un dispositivo educativo e formativo da proporre e far assumere come buona pratica agli Uffici Scolastici Regionali, alle Regioni e/o al Miur per recuperare una quota dell’evasione per evitare il proliferare di giovani NEET endogeni, di fatto impossibilitati a frequentare i percorsi esistenti nelle scuole.

L’iniziativa Se_Po_Pass è sostenuta dall’Impresa Sociale Con i Bambini ed è stata valutata positivamente nell’ambito del Bando Un passo avanti – Idee innovative per il contrasto della povertà educativa minorile. “Un passo avanti” è il quarto bando promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Si tratta di una nuova linea di intervento pensata per il sostegno di progetti dal contenuto particolarmente innovativo che, coerentemente con l’obiettivo del Fondo, siano rivolti al contrasto del fenomeno.

PROGETTO “TIME TO CARE”: 1.200 GIOVANI PER L’INCLUSIONE DELLE PERSONE ANZIANE

TIME TO CARE

E’ on-line il bando “TIME TO CARE promosso dal Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale e il Dipartimento della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per la redazione del bando importante e decisiva è stata la collaborazione del Forum del Terzo Settore al quale è stato chiesto di individuare le reti associative che sulla base di una consolidata esperienza in attività a favore degli anziani potessero accogliere ed impiegare i giovani nei loro progetti di assistenza.

L’obiettivo della sperimentazione “TIME TO CARE” consiste nell’alleviare le conseguenze dell’emergenza epidemiologica Covid-19 sulla popolazione anziana. Si tratta di un’iniziativa straordinaria che coinvolgerà circa 1200 giovani, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, in una esperienza di 6 mesi. L’idea è quella di favorire la partecipazione dei giovani alla vita della comunità, in particolare, chiedendo loro di impegnarsi in attività di assistenza alle persone anziane.

A Messina l’ente che svilupperà “TIME TO CARE” è l’Associazione “Hic et Nunc”, in quanto ente aderente alla Rete Santa Caterina, soggetto ammesso alla sperimentazione in ambito nazionale. I giovani “operatori”, saranno selezionati direttamente dall’Ente di riferimento, firmeranno un contratto di collaborazione coordinata e continuata (co.co.co) e sarà loro riconosciuto un assegno mensile pari a 375,00 euro netti. Inoltre, riceveranno una formazione ad hoc per essere impiegati nelle azioni progettuali degli Enti del Terzo settore e al termine delle attività verrà loro rilasciato dall’Ente un attestato di riconoscimento delle competenze.

L’Associazione “Hic et Nunc”, sul territorio di Messina, potrà coinvolgere n. 1 operatrice/operatore. Chi intende partecipare al progetto deve inviare domanda di partecipazione, tramite apposito Format di candidatura, direttamente alla pec: ass_hic-et-nunc_onlus@pec.it entro le ore 14:00 del 31 ottobre 2020.

Per maggiori informazioni è possibile consultare:
Bando “TIME TO CARE”
Tabella 1
Tabella 2
Format di candidatura

CapaCITY: su Fondo Saccà siamo a 34!

Stamani, presso lo studio del notaio Puglisi, un altro nucleo familiare, tra quelli residenti a Fondo Saccà, ha stipulato il rogito d’acquisto per l’acquisto di una nuova abitazione affrancandosi così dalle precarie condizioni abitative nelle quali ha vissuto per anni. Grazie al lavoro sinergico tra il Comune di Messina e i partner privati del Programma CapaCITY, con l’atto odierno, per ciò che concerne la sola area di Fondo Saccà, si è giunti al 34° rogito, risultato reso possibile grazie all’innovazione sociale ed economica rappresentata dal “Capitale di capacitazione”. Alla famiglia che abbiamo avuto il piacere di seguire dall’inizio del progetto sino ad oggi i nostri più cari auguri!
#CapaCITY #ProgettoCapaCITY #FondoSaccà #RiqualificazioneUrbana #Riqualificazione #MediazioneSociale #Sussidiarietà #WelfareCapacitazionale #Capacitazione #CapitalediCapacitazione #34°rogito #Messina

Pensavo di annoiarmi, invece…

Finita la pausa estiva abbiamo ripreso le nostre attività! Certo, dalle nostre parti, dove le temperature continuano a mantenersi su valori estivi, è forte la tentazione di deviare verso il mare piuttosto che recarsi al lavoro, ma noi stiamo eroicamente resistendo.

Il mese di settembre l’abbiamo dedicato alla programmazione delle attività da realizzare durante tutto l’anno sociale. Su tale fronte abbiamo ancora molto da fare (e chi sa mai se riusciremo a farle tutte!), ma era importante compiere i primi passi. Passi che hanno facilitato l’attività di mediazione sociale, portata avanti con il programma #CapaCITY, consentendoci inoltre di riprendere la sperimentazione di supporto e accompagnamento ai percorsi di ASL (ora PCTO) avviata lo scorso anno con gli studenti dell’I.I.S. “G. Minutoli” nell’ambito del progetto “Community for young”.

Oggi abbiamo incontrato gli studenti delle III^ e IV^ classi che frequentano il Quasimodo (sede distaccata del Minutoli). Abbiamo proposto loro il modulo didattico dal titolo: “Dove si incrociano le tue capacità e le necessità del mondo, lì risiede la tua chiamata”. E’ nato un dialogo interessante sul tema dell’esperienza legato alle attività di PCTO e sull’opportunità che tale proposta può rappresentare per ogni studente se viene presa sul serio e non considerata solo come un’imposizione cui sottostare in modo passivo. Con #Communityforyoung – progetto cui noi partecipiamo grazie alla collaborazione con l’APS Santa Caterina da Siena – ci siamo assunti un importante rischio. Ovvero il rischio di facilitare il superamento di una concezione meramente burocratica della legge che, il più delle volte, non permette ai giovani di fare un’esperienza positiva di alternanza scuola lavoro. Un rischio che alla fine di 4 ore ha avuto un riscontro che ci fa ben sperare, uno degli studenti ci ha detto: “Pensavo fosse la solita cosa noiosa, invece è stata una lezione utile e interessante”.

Non ci montiamo la testa, ma… come si dice: “Chi ben comincia è a metà dell’opera”.