DONNE E LAVORO: NIENTE, NON È CAMBIATO POI MOLTO?

HeN lab

Niente, non è cambiato poi molto? È la domanda che ci poniamo comparando, dati alla mano, quanto riportato nel Rapporto SVIMEZ dell’anno scorso con quello di quest’anno in merito al mondo del lavoro femminile al sud. La situazione occupazionale, specie per le donne siciliane, soffre un gap, un vuoto, un malessere cronico rispetto al quale mancano o non si vogliono individuare valide soluzioni.

Qualcosa comunque si muove, anche alle nostre latitudini. Si tratta di piccoli ma importanti passi che segnano, però, un cambio di rotta. Dinamiche e realtà sociali si muovono sul territorio siciliano: si pensi alla Fondazione di Comunità di Messina, con i suoi progetti educativi e di inclusione su vari livelli o ai CRU Unipol che stanno mettendo in atto azioni per dare centralità nelle scelte politiche alla condizione di vita delle donne in tutte le sue dimensioni, economica, sociale, lavorativa e culturale.

Dal canto nostro, già lo scorso anno, proprio perché colpiti dai dati del Rapporto Svimez, abbiamo ribadito il nostro proposito di favorire e sviluppare iniziative per l’inclusione lavorativa delle donne. Da qualche settimana abbiamo riattivato il laboratorio di sartoria, nato lo scorso anno all’interno delle spesse mura di Forte Petrazza, che è stato oggetto di premi, riconoscimenti, articoli e progetti. Il laboratorio si inserisce tra le silenziose ma preziose risposte di un meridione che non si arrende, che crede, che lotta ancora per raggiungere un’effettiva e non più zoppicante inclusione sociale ed emancipazione delle persone e delle donne anche in campo lavorativo. Della delicata ed intricata situazione vissuta da moltissime donne qui nel sud Italia ne siamo sempre stati al corrente: abbiamo visto e toccato, in parte, toccato con le nostre mani quella specie di tenaglia che frena una più egualitaria crescita ed emancipazione lavorativa delle donne. Per questo, superata l’angosciante situazione Covid, ci siamo rimessi in moto, perché la crisi lavoro è sempre attuale, nel male di una crisi impiegatizia e d’investimento sulla forza lavoro femminile e nel bene di realtà nostrane che non si vogliono permettere di “fare spallucce”.

Il laboratorio sartoriale di Hic et Nunc APS, grazie all’aiuto e all’assistenza dalle abili mani di Melania Salpietro, esperta in moda e cucito, ha cominciato a realizzare i primi prodotti artigianali, come un simpatico portatabacco e la Green Bag; mentre con il supporto di Giulia D’Arrigo (Euphoria s.r.l.) si sta lavorando su un altro modello di borsa. Il laboratorio sta coagulando attorno a sé importanti sinergie con aziende quali Euphoria s.r.l., la cui titolare si è pienamente coinvolta nel progetto, e Soadi s.a.s. che dona i sacchi di juta, mentre volontarie di altre associazioni si stanno aggregando per dare un supporto, forti delle loro competenze in materia di cucito.

Il nostro obiettivo è quello di far diventare il laboratorio un patrimonio di tutta la comunità, una comunità che all’unisono sostiene un gruppo di donne dalle storie diverse, ma dallo spirito forte, di chi vuole provare, di chi vuole avere una rivincita… hanno gli occhi di chi vuole un’altra chance, di chi vorrebbe imparare, apprendere, di chi non vuole smettere di credere, di sognare, di chi vuole costruire.

PCTO: ripartono i nostri percorsi

Lez.1: Orientamento

Si riparte con i #PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) al LICEO Emilio AINIS Messina!

Le ragazze della V^ B LSU si sono messe alla prova e hanno affrontato, letteralmente, il primo incontro incentrato sull’Orientamento.

Cosa hanno imparato?

Che per capire dove si vuole andare è necessario sapere dove si è, avere dei punti di riferimento che come una bussola ci possano guidare nelle nostre scelte e che il punto di riferimento più importante sono i nostri DESIDERI che hanno bisogno di maestri che ci aiutino a coltivarli!

ATTENZIONE

Hanno anche imparato che per poter fare tutto questo a volte bisogna essere disposti a rischiare, buttarsi e prendere anche qualche porta in faccia… letteralmente!!!

Se.Po.Pass.: un sogno che diventa realtà!

Da dove nasce un sogno?

Quando non sappiamo cosa fare, quando non sappiamo cosa vogliamo diventare a volte basta prendere una matita, un foglio e senza accorgercene arriva quello che stavamo aspettando: l’IDEA!

E’ come il pezzo di un puzzle che ti permette di costruire, creare e si, anche di cadere e sbagliare, senza però fermarsi mai!

E’ questo quello che i nostri ragazzi stanno imparando, con un paio di squadrette insieme al nostro esperto di mobile design, con un mixer da cucina o con una macchina da cucire!

L’avventura di Se.Po.Pass continua e cresce insieme ai nostri ragazzi e noi non vediamo l’ora di continuare a raccontarvi delle loro scoperte, soprattutto di quella più importante: la scoperta di se stessi…

Il Progetto Sentieri Ponti Passerelle è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il progetto, per il Polo di Messina, è realizzato in partnership con la Soc. Coop. Sociale “Lilium”, il Consorzio Sol.E. e il Centro di Formazione Sportiva .

Artigianalità, creatività e talento: riparte il Laboratorio di sartoria di Hic et Nunc

La nostra amica Giulia in un momento di formazione

In quel di Forte Petrazza, a Messina, c’è una stanza un po’ nascosta piena di stoffe colorate, aghi, fili e tessuti. In quella stessa stanzina piccola c’è anche una macchina da cucire di quelle né troppo vecchie né troppo nuove che lavora sodo e bene accompagnata spesso dal sottofondo di una radiolona gigantesca, una di quelle che non si trovano più in giro, ma che prendono l’FM dappertutto. Sempre in quella stanza, inizia l’avventura che sta per partire e che adesso vogliamo cominciare a raccontarvi…

La nostra Associazione ha sempre avuto, tra i suoi obiettivi, quello di permettere alle persone di mettersi in gioco, di scoprire, come amiamo dire e dirci, il “proprio talento” e ultimamente lo stiamo facendo chiamando a raccolta un piccolo ma compatto gruppetto di donne, mamme e sognatrici, che hanno voglia di imparare, acquisire competenze e lavorare sodo. Alcune di loro le abbiamo conosciute grazie al progetto Capacity, a cui abbiamo partecipato con entusiasmo e che ha permesso la riqualificazione urbana di uno dei quartieri più degradati della nostra città. Ora Fondo Saccà ha un aspetto decisamente diverso, è letteralmente rinato. Ed è questo quello che vogliamo fare noi, quello che vorremmo potessero sperimentare le protagoniste del laboratorio tessile che abbiamo riattivato: una rinascita o, piuttosto, una scoperta o riscoperta, per alcune, delle loro CapaCità.

Per farlo abbiamo deciso di puntare sul welding sociale cercando di coniugare (welding in inglese significa proprio saldatura) il re-inserimento sociale e l’inclusione, obiettivi che come Ente del Terzo settore ci proponiamo di perseguire, con le attività e la filosofia di un’impresa sociale. Ma a questo si aggiunge anche un secondo strato di saldatura, quello tra il no profit e il profit. Ed è proprio qui che entrano in scena l’esperienza e la creatività di Giulia D’Arrigo, proprietaria di Euphòria s.r.l., una piccola ma interessante realtà artigianale con sede a Saponara. Giulia è figlia d’arte, la pelle e il cuoio li ha visti lavorare prima dal nonno materno, un “vigile a cavallo”, con la passione per le fondine per pistole create da lui e poi da mamma e papà che, già agli inizi degli anni ’80, partendo da portamonete e altri oggetti di pelletteria, hanno messo su un’azienda di cui lei è diventata poi erede e che, complice anche il periodo storico che stiamo vivendo e le continue evoluzioni del marketing, lei ha saputo rinnovare, unendo la bellezza e l’unicità dell’artigianalità con un nuovo modo di fare business. Grazie ad un provvidenziale incontro con lei e con la realtà artigianale di cui è titolare, siamo riusciti a creare un rapporto di collaborazione e di sinergia che ci permetterà di istruire AD HOC le nostre future artigiane nell’arte della produzione di oggetti di pelletteria. “Mi ha colpito la loro voglia di fare e di imparare e, soprattutto, la loro creatività”, queste sono state le prime impressioni di Giulia dopo qualche ora passata in laboratorio con loro. Noi non vediamo l’ora di cominciare e di mostrarvi e raccontarvi giorno per giorno ciò che verrà fuori, tra una risata e un pezzo di stoffa svolazzante, dal nostro laboratorio di sartoria!

Ormai è tutto pronto: la voglia non manca, estro e creatività ce n’è a palate, spagnolette, forbici e gessetti non mancano e la macchina da cucire, nel frattempo, non smette di lavorare.

Grazie Federica!

Federica Graci

Qualche giorno fa è ritornata alla casa del Padre la nostra cara amica Federica. Ricordiamo i tre giorni splendidi trascorsi a Pantelleria, dove abbiamo avuto l’occasione di approfondirne la conoscenza e dove è sbocciata un’amicizia che poi è continuata per tutti i giorni a seguire.

E’ stata semplice l’amicizia con Federica, nonostante ci dividessero più di 700 km. Quando gli mandammo un nostro giovane a fare un tirocinio nelle opere che Federica seguiva con un entusiasmo contagioso, ci sentivamo quasi quotidianamente perché Fede era una donna che non mollava mai, soprattutto quando in gioco c’era da educare dei giovani. Portare i giovani sulla strada verso il bello per lei era, ed è, usiamo il presente perché presente la sentiamo oggi, una missione evidente.

Ci siamo sentiti voluti bene da Federica e di questo le siamo grati. Vogliamo ringraziare anche suo marito Marco per le parole che ha rivolto a tutti noi, che riportiamo di seguito, parole che non cedono di un millimetro allo sconforto e richiamano con chiarezza alla risurrezione di Cristo che ha vinto la morte per sempre.

Ciao Fede, siamo sicuri che godremo ancora della tua amicizia!

Le parole di Marco a chiusura dei funerali di Federica.

Prima di tutto voglio ringraziare tutti per una serie di motivi, la vostra presenza qui che ci porta molto.
Parlo a nome del clan Sermarini, ci conforta molto, ci fa molto piacere. Dovrei fare un elenco enorme di persone dei cinque continenti che hanno pregato per noi in questo periodo, e le preghiere hanno avuto il loro frutto, senza dubbio. 
Dovrei fare un elenco lunghissimo di persone che in questi sei mesi di malattia e di difficoltà, che potete comprendere sicuramente, che ci hanno aiutato in tanti modi.
Non faccio niente di tutto questo, però dico grazie. Perché il nostro Chesterton diceva che la riconoscenza è alla base della felicità, un uomo felice è sempre un uomo grato, solo un uomo grato può essere felice. 
E noi siamo molto grati per Federica, per cui diciamo grazie.
Diciamo grazie al Signore per avercela data, per averla fatta stare con noi per questi anni e questo è già molto, non possiamo che dire grazie. Anche perché mia moglie ci ha lasciato una grande consegna.
Tra ieri e oggi ho sentito molte persone che hanno voluto manifestare la partecipazione al nostro dolore e tati mi hanno parlato di mia moglie come una persona brava ad accogliere, ed io questo pensavo di saperlo, però forse adesso l’ho capito bene. Molti mi hanno detto che mia moglie era una persona capace di stupirsi e questo lo sapevo.
Ricordo una battuta di un nostro amico, libanese e simpaticissimo. Siccome mia moglie faceva sempre tante domande, le faceva così, come le venivano, ed ad un certo questo questo amico le disse: “Ma Federica, tu sembri una bambina!”, e questo suo essere così è rimasto sempre, fino all’ultimo secondo. E di questo io sono molto grato.
E poi l’innegabile talento educativo di Federica, che non si spiegava solo a scuola, anche perché lei non insegnava nella nostra scuola, però era una presenza costante e ti girava intorno fintanto che non mollavi. E quindi questo talento non si esplicava solo in famiglia, donna esigente, generale di corpo d’armata da questo punto di vista, ma si esplicava dovunque lei si trovasse.
Uso il passato ma posso usare tranquillamente il presente, e questo è un altro dono che abbiamo coltivano nei nostri 27 anni e 12 giorni di matrimonio, che è il dono della Fede Cattolica. 
La Fede Cattolica ci dice che bisogna credere alla Comunione dei Santi, per cui qui c’è l’Ecclesia Militans cioè la chiesa che combatte, e di là c’è l’Ecclesia Triumphans. Siamo lo stesso eserciti ma per ora siamo in due reparti diversi, però non cambia assolutamente nulla. 
A proposito di guerre e di battaglie, riguardo alla lettura che abbiamo letto poco fa, è tratta dall’epistola che ci racconta di una battaglia, anzi proprio di una guerra. Una guerra che è una visione, ma che è una guerra che c’è stata, che c’è veramente e che c’è ogni giorno. E’ la guerra tra il bene e il male, tra Dio e il male e questa guerra è combattuta davanti a tutti da San Michele, capo delle milizie angeliche.
Quando ho visto che il funerale si sarebbe svolto oggi son ostato contento di  questa ricorrenza, perché quella che Federica ha condotto è stata una battaglia, l’ultima che abbiamo fatto, ma una guerra che abbiamo cominciato da sempre, e in questa battaglia il grande drago voleva prevalere su di lei, ma non ce l’ha fatta.
«Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli». (Apocalisse 12,9)
E si è compiuta quella che noi avevamo capito dall’inizio che doveva essere una battaglia e avevamo intuito dall’inizio che forse dovevamo dare una testimonianza, e qui c’è scritto, ma io non lo sapevo sei mesi fa. Non sapevo come sarebbe andata a finire e non sapevo che sarebbe andata a finire oggi.
«Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio – perché noi siamo qui a combattere per il nostro Re, che è Dio – e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, – cioè colui che ci dice “tu non vali niente, la tua vita non serve a niente, la tua vita è un non senso, la tua vita è un nulla, tutto finisce in un buco nero” –  colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte.
Ma essi – cioè noi, Federica – lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello – dove Federica ha lavato i suoi panni per sei mesi – e grazie alla testimonianza del loro martirio».
Cioè noi poveri piccoli soldatini paurosi, cioè quando ti dicono “tua moglie ha un tumore, e non un brufoletto, cioè uno dei peggiori, non è che ti viene da fare i salti di gioia, però poi sovviene il coraggio e il coraggio ti da la forza di dare la testimonianza, cioè di fare come gli antichi cristiani, dove la prima cosa di cui davano testimonianza era la resurrezione di Cristo, e noi diamo testimonianza del fatto che la vita non finisce qui, Cristo è risorto e ha dato la sua vita per noi e ha sconfitto la morte. Non avevamo capito che dovevamo dare questa testimonianza però ci abbiamo provato strada facendo.
Il nostro Frassati ci ricordava, e ieri mi è tornato in mente, che noi siamo fatti non per questa terra ma per la nostra Vera Patria.
Quindi la battaglia è stata vinta. Qualcuno dirà “Ma come? Federica non c’è più”, la battaglia è stata vinta.
Federica ha voluto morire a casa, me lo ha sempre detto. E’ morta con noi, con la nostra famiglia e con i nostri amici intorno e con il conforto del sacerdote, che non è mai mancato in questi mesi.
E poi non è morta disperata, è morta serena, combattendo fino all’ultimo perché anche la morte è una battaglia da fare, e devo dire che lei è stata coraggiosissima, non si è mai sottratta. Ho cercato di darle forza come potevo, anzi abbiamo cercato perché i nostri figli non si sono tirati mai indietro, non hanno mai avuto paura di affrontare questa cosa, o meglio l’hanno affrontata con coraggio, perché il coraggio segue alla paura.
E in questi mesi quello che ci ha accompagnato sono alcuni versi di un poema del nostro Chesterton, che si intitola “La Ballata del Cavallo Bianco”. E’ la storia di Re Alfredo che deve combattere contro i vichinghi, e i vichinghi erano crudeli pagani e lui doveva difendere il suo popolo ed ad un certo punto ha un dialogo, una sorta di visione, con la Madonna che gli dice: 
“Ma tu e tutta la stirpe di Cristo siete ignoranti e coraggiosi, e avete guerre che a stento vincete e anime che a stento salvate. Non dico nulla per il tuo conforto, e neppure per il tuo desiderio, dico solo: il cielo si fa già più scuro ed il mare si fa sempre più grosso. La notte sarà tre volte più buia su di te e il cielo diventerà un manto d’acciaio. Sai provar gioia senza un motivo, dimmi, hai fede senza una speranza?”
Umanamente non avevamo grandi speranze, abbiamo conservato la Fede, che era la vera battaglia da vincere. 
Posso darvi solo questa testimonianza, potrei parlare quattro giorni consecutivi di quanto mia moglie sia stata grande nella vita, di quanto sia stata semplice, umile, buona, una buona mamma, una buona moglie, piena di forza, indomita, mai piegata, mai seduta, mai accontentata, ma questa è un’altra storia e un po’ lunga però molti di voi mi hanno portato questa testimonianza e io sono tranquillo e sereno.
Invito anche voi ad essere altrettanto tranquilli e sereni, altrettanto lieti e vorrei anche dire allegri, e lo posso dire. Perché comunque questo fa parte del nostro essere Cristiani, abbiamo questa speranza, questa è la vera speranza, ecco alla fine è questo che conta amici miei.
Quindi state allegri e pregate per l’anima di mia moglie, perché qualcosa mancherà sempre, pregate per noi che siamo e la battaglia la continuiamo, e non vogliamo minimamente tirarci indietro.
E con questo dico grazie anche ai sacerdoti che sono venuti, ai monaci, a tutti i cari amici e andiamo avanti, con coraggio.

Marco Sermarini

La Bellezza all’Horcynus Festival 2021: quando la musica si fa racconto di una metamorfosi

È dedicato alla “Bellezza”, in arabo Jamal, l’Horcynus Festival di quest’anno, diviso in due sessioni, una estiva dal 19 Luglio al 5 Agosto, ed una autunnale. Un tema particolare per un anno particolare, si celebra il ventennale della Fondazione Horcynus Orca, si concludono i primi dieci anni di vita della Fondazione di Comunità di Messina e si festeggiano anche i dieci anni di attività dell’Associazione Hic et Nunc APS. La bellezza, infatti, è “capace di accelerare processi di metamorfosi, possibili e necessarie” dichiara il segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina Gaetano Giunta, che aggiunge: “Sempre di più, il Festival è il momento di incontro di veri e propri ‘nuclei di bellezza’, in relazione tra loro dentro un sistema euro-mediterraneo social-green coeso, innovativo, ricco di ‘bio-diversità’, aperto agli scambi di conoscenze e risorse, che le fondazioni messinesi e questo Festival accompagnano e promuovono”.

Tra i diversi e imperdibili appuntamenti proposti quest’anno all’interno del Festival, l’associazione Hic et Nunc ha contribuito all’organizzazione del concerto del musicista di fama internazionale Marcelo Cesena. Il pianista italo – brasiliano, da sempre impegnato e vicino alle iniziative del Terzo Settore, si esibirà nella sezione “Musica Nomade”, proponendo uno spettacolo musicale in programma alle ore 20.00 di sabato 31 Luglio.  Nella prima parte, il pianista, specializzato in colonne sonore, renderà omaggio al Maestro Morricone nel primo anniversario della sua scomparsa, eseguendo alcune delle sue più celebri composizioni. A seguire è previsto un intenso momento dedicato ad una serie di musiche ispirate alla visita dello stesso artista al quartiere di Fondo Saccà di Messina, oggetto delle attività di riqualificazione urbana previste dal progetto Capacity, nelle quali l’Associazione Hic et Nunc, in partnership con Fondazione di Comunità, è attivamente impegnata. Il pianista racconterà, attraverso le sue composizioni musicali, la metamorfosi realizzata nel quartiere attraverso dei percorsi laboratoriali organizzati anche dall’associazione, in collaborazione con “LavOroperAzione”. In particolare, l’artista avrà la possibilità di raccontare attraverso le sue note, l’esperienza vissuta da decine di famiglie precedentemente alloggiate nel quartiere con le quali Cesena avrà la possibilità di incontrarsi e che andranno a costituire il fil rouge attorno al quale ruoterà questa emozionante seconda parte dell’esibizione. 

Time to live – Time to love

Sostieni l’Associazione Hic et Nunc APS su Il Mio Dono. Farlo è semplice e non costa nulla, basta semplicemente cliccare sul seguente link:

https://bit.ly/38oz4V7

e scegliere vota via e-mail.

Il Covid sta acuendo i problemi e le difficoltà delle persone più deboli. In una circostanza così imprevista c’è ancora la possibilità di vivere una vita normale? E da dove e da cosa è possibile ripartire? La mission dell’Associazione Hic et Nunc APS è sempre stata quella di sostenere i soggetti più deboli della nostra comunità ai quali è sempre stata fatta una semplice proposta: stiamo assieme, perché assieme è più facile risolvere i problemi! L’iniziativa Time to live – Time to love sostiene questa dinamica, consapevoli che per vivere è necessario anzitutto amare!

Se ci farete pervenire il certificato di votazione alla nostra e-mail: hicetnunc.messina@gmail.com vi omaggeremo con una simpatica sorpresa!

Time to live, time to love

Ragionando assieme ad alcuni amici sul nostro lavoro e sul momento di grande incertezza con il quale ci apprestiamo a chiudere il 2020 abbiamo cercato di individuare alcuni spunti utili a iniziare con fiducia e speranza il nuovo anno. Riflettendo su lavoro, progetti, studio, salute, sviluppo economico, rapporti e vita sociale, tutti aspetti che paiono irrimediabilmente compromessi dalla pandemia, ci siamo chiesti:

da dove e da cosa è possibile ripartire?

Continuando a vivere e a guardare con attenzione ciò che accade nella realtà, ci siamo imbattuti in alcune persone, alcune voci e storie che stanno affrontando con un metodo interessante le circostanze quotidiane segnate dall’emergenza sanitaria. Un metodo ragionevole che riteniamo adeguato alle sfide dei nostri giorni poiché non riduce i desidericoltivati da ognuno di noi nel proprio cuore e non scarica sul contesto e sugli altri i problemi. Si tratta di un metodo che spinge a guardare e a gustare tutti gli aspetti delle realtà con gioia ed intelligenza e a generare nuove opportunità per sé e per gli altri.  

Un senso di gratitudine ci ha colti mentre ragionavamo sugli aspetti appena descritti, giungendo a immaginare e a pensare il 2021 come un tempo da vivere e un tempo da amare (Time to live, Time to love). A poche ore dall’inizio del nuovo anno cosa il futuro ci riservi non possiamo saperlo, di sicuro però siamo curiosi di scoprirlo cammin facendo e questa curiosità, che è poi anche speranza di trovare le risposte a tanti nostri desideri, vogliamo condividerla con tutte le persone, soprattutto i giovani, che abbiamo incontrato nel corso del 2020.

Per condividere le riflessioni fatte in quest’ultimo scorcio di anno e per aiutarci ad affrontare e vivere da protagonisti il 2021, martedì 5 gennaio 2021 a partire dalle ore 11.00 incontreremo, tramite Google meet, il pianista compositore Marcelo Cesena che ci aiuterà, grazie all’ascolto di alcuni brani musicali e ad altri spunti culturali, a comprendere quale è la posta in gioco per tutti noi nella sfida di un tempo che dobbiamo imparare ad affrontare in modo costruttivo e utile per sé e per tutte le persone che vivono attorno a noi.

Vi aspettiamo tutti nessuno escluso!

Per motivi organizzativi e per rilasciare un attestato ai partecipanti chiediamo soltanto di comunicare la propria partecipazione all’evento inviando una mail a hicetnunc.messina@gmail.com o un whatsapp al numero 393 9781931 indicando nome, cognome, età e numero di cellulare entro il 4 gennaio alle ore 13:00.

Tanti auguri di una buona fine e di un buon inizio anno!

Negli occhi dei ragazzi che vogliono essere protagonisti

Tra poche settimane il 2020 si concluderà. Un anno che ci ha messo a dura prova, in cui ci siamo sentiti minacciati nel profondo del nostro essere, nelle nostre sicurezze, nei nostri affetti e nella nostra libertà. Un anno che ha rappresentato, anche, un punto di svolta rispetto a scelte da compiere e cambiamenti da attuare.

Nell’anno che ci lasciamo alle spalle, la tentazione di arrendersi forse ha fatto capolino nelle nostre menti. Noi di Hic ed Nunc, grazie soprattutto al sostegno degli amici con i quali normalmente lavoriamo, abbiamo scelto di reagire e di continuare, con non poche difficoltà e dubbi, le nostre attività. Sollecitati dalle scuole abbiamo ripreso i nostri Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento spinti dal desiderio di fare squadra in un momento in cui risulta fondamentale sostenere gli studenti nell’ambito di un contesto che li vede colpevolizzati per questioni che non si possono attribuire loro. La ripresa dei PCTO ci sta consentendo di verificare che la presenza e la relazione, nonostante un monitor asettico, sono possibili e stiamo vedendo negli occhi dei ragazzi, stanchi per le troppe ore di DAD, il desiderio, nonostante tutto, di esserci e di diventare protagonisti della realtà e del cambiamento in atto. Noi vogliamo sostenere, come possiamo e come ci è consentito, questa dinamica.

In quest’ultimo scorcio di anno la nostra attività si è concentrata con gli studenti di alcune classi Liceo “E. Ainis”. Alla fine dell’ultimo collegamento dell’anno, con i ragazzi e le ragazze, ci siamo scambiati gli auguri di Buon Natale. Soprattutto ci siamo augurati di rivederci in presenza nel 2021, ma se così non potrà essere continueremo a sostenerli nella nostra attività di PCTO e ad aiutarli a scoprire quel talento che ognuno di loro possiede e che, questa è la nostra speranza, li porterà a comprendere il loro ruolo nel mondo ed essere così felici.

Un passo avanti con Se_Po_Pass

Uno degli 83 passi che l’Impresa Sociale Con i Bambini intende realizzare per contrastare la povertà educativa nel nostro paese è il progetto Se_Po_Pass. Sentieri ponti e passarelle per il diritto alla crescita e allo studio. Il progetto, coordinato dall’Associazione Quartieri Spagnoli Onlus, si dipanerà su tre aree molto fragili del Sud Italia: Napoli, Reggio Calabria e Messina. Con i partners del polo messinese abbiamo dato avvio alle attività propedeutiche che condurranno alla selezione di 75 NEET(25 NEET per ognuno dei tre territori coinvolti), i quali avranno la possibilità di compiere un percorso educativo e scolastico nuovo rispetto al normale corso di studi di scuola superiore.

Con l’iniziativa Se_Po_Pass, nelle tre città polo, verrà modellizzato un prototipo di biennio scolastico alternativo al classico corso di studi. Rivolto a giovani a rischio drop out, tra i 16 e i 18 anni, il progetto Se_Po_Pass consentirà ai giovani coinvolti di vivere un’esperienza utile a ritrovare fiducia in se stessi, a superare la stigmatizzazione, a maturare abilità relazionali e sociali, a sviluppare competenze trasversali di base e a ritornare ad aspirare una vita tesa a costruire il bene incontrando il mondo fuori da sé, superando copioni esistenziali e trappole di esclusione.

Curando basilari literacy in laboratori su corpo, cibo, mare e terra i ragazzi rifletteranno su gioco, regole, progetti, equilibrio, sfida, elaborazione dell’insuccesso, benessere e realizzeranno produzioni laboratoriali specifiche. Saranno inoltre tematizzate competenze di base attorno ai concetti di misura, racconto e spiegazione. Se_Po_Pass si pone dunque come azione pilota di modellizzazione di un dispositivo educativo e formativo da proporre e far assumere come buona pratica agli Uffici Scolastici Regionali, alle Regioni e/o al Miur per recuperare una quota dell’evasione per evitare il proliferare di giovani NEET endogeni, di fatto impossibilitati a frequentare i percorsi esistenti nelle scuole.

L’iniziativa Se_Po_Pass è sostenuta dall’Impresa Sociale Con i Bambini ed è stata valutata positivamente nell’ambito del Bando Un passo avanti – Idee innovative per il contrasto della povertà educativa minorile. “Un passo avanti” è il quarto bando promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Si tratta di una nuova linea di intervento pensata per il sostegno di progetti dal contenuto particolarmente innovativo che, coerentemente con l’obiettivo del Fondo, siano rivolti al contrasto del fenomeno.